Quindi anche se abbiamo conseguito una laurea specifica per fare un lavoro specifico, se quest'ultimo provo non lo riesco a trovare qualcos'altro dovrò rimediare!
Apriamo internet e cerchiamo le offerte di lavoro più vicine a noi, ne selezioniamo alcune che troviamo più accessibili per le nostre capacità e inviamo a raffica i nostri cv.
Se siamo abbastanza fortunati i datori di lavoro ci chiameranno per un colloquio. E se hanno chiamato voi che con quel lavoro c'entrate poco e niente fidatevi che ci sarà una concorrenza spietata.
Ed è proprio qui che dovrete sfoderare tutte le armi a vostra disposizione.
Il colloquio di lavoro consiste in dieci, o anche di più, minuti di chiacchierata con il datore di lavoro o chi per lui. La persona che avrete davanti deve capire se voi siete veramente quello di cui lui o la sua azienda ha bisogno.
E se voi volete davvero con tutte le vostre forze quel lavoro, allora dovrete diventare esattamente quella persona.
Ed ecco a voi una breve lista dei must have per affrontare un decente colloquio di lavoro (o almeno credo!)
- BELLA PRESENZA! Sicuramente la cosa più importante di tutte, è universalmente riconosciuto e lavorando in ospedale ho potuto constatarlo ancora meglio: quando incontri una persona, il primo impatto è fondamentale e naturalmente la prima cosa che si nota è l'aspetto fisico.
Molti penseranno che non gliene frega un fico secco di quello che pensa la gente (io per prima) ma fidatevi che se vi presentate ad un colloquio di lavoro con i capelli sporchi, la maglia sgualcita e magari un fantastico aroma di sudore N°5, avete automaticamente invalidato la vostra opportunità lavorativa! La bella presenza è importante soprattutto per alcuni lavori come baristi, camerieri, commessi, etc (lasciamo perdere i lavori da hostess dove praticamente devi essere una modella..).
Una mia amica che ha lavorato anni in un bar mi ha detto una volta: "per fare questi lavori la prima cosa che guardano è se sei una bella ragazza!". Il che forse spiega perché tra tutti i colloqui che ho fatto non mi ha preso nessuno, LOL. Speriamo che fosse solo per la non esperienza..
Probabilmente la prossima volta che mi capita un colloquio di lavoro del genere mi presenterò mezza nuda e con tre bei kg di cerone in faccia... Non si sa mai eh! - Conoscere sé stessi. Come ho detto in precedenza, è uno rei requisiti assolutamente necessari per un colloquio di lavoro. Come faranno gli altri a conoscervi se nemmeno voi vi conoscete così bene?
Io personalmente mi imbarazzo molto a parlare di me stessa ad uno sconosciuto. In molti dei colloqui che ho fatto mi hanno chiesto di parlare di me, delle mie caratteristiche, dei miei pregi e difetti, e io sono rimasta lì, muta ed imbambolata sulla sedia.
Per cui sarebbe una buona cosa, prima di un colloquio, mettersi a pensare ai propri pregi e difetti e le proprie capacità e magari scriverseli in un foglio come promemoria. Con moderazione però, non si deve mai esagerare, né in un senso né nell'altro, altrimenti si rischia di apparire come dei montati oppure dei depressi cronici! Un'altra ottima cosa sarebbe annotarsi anche le proprie passioni, una persona con tante passioni e hobby è sempre più interessante di una che non ne ha. Io per esempio posso dire che ho la passione per la scrittura (senza essere necessariamente Umberto Eco), se siete degli sportivi ancora meglio.
In pratica, conoscere la persona che siete, con i suoi pregi e difetti, le sue capacità e le sue grandi passioni, è un passo fondamentale non solo per un colloquio di lavoro ma per tutta la vostra vita. Vi aiuta a prendere coscienza di voi stessi e dei vostri obiettivi. - Dimostrare sicurezza e fiducia in sé stessi. Questo punto va di pari passo col secondo, non serve a nulla conoscersi se non si crede un po' in sé stessi. Si vede subito quando una persona è titubante e insicura quando deve parlare di sé. E non da proprio una bella impressione.
Chi affiderebbe un lavoro ad una persona che ha paura di guardarsi allo specchio? Non potete avere fiducia in qualcun'altro se prima non l'avete in voi stessi.
Una volta ad un colloquio mi chiesero quali erano le mie qualità, e io rispondendo ne parlavo solo al negativo: so fare questo ma è inutile, non so fare quello non so fare quell'altro. Anche per esprimere una cosa positiva usavo il negativo: non sono una cattiva persona, non sono maleducata, non sono antipatica, ero solo capace di dire le cose che non ero!
E l'uomo con cui stavo facendo il colloquio mi ha detto che non dovevo mostrarmi in quel modo, che dovevo vedere il lato positivo di ogni singola cosa che ho fatto e di quello che ero.
Mi ha spiegato che essere positivi paga, anche se è molto più difficile che essere perennemente negativi. Sono uscita dal colloquio che a momenti mi mettevo a piangere!
Poi in questi mesi mi sono successe tantissime cose brutte per cui essere positivi è diventato un obiettivo sempre più lontano. Ma ci sto lavorando e non voglio demordere!
Poi se non vi prendono vabbé... non sarà una porta chiusa a fermarvi! (ma forse 200 sì..)
Nessun commento:
Posta un commento